Il famosissimo professore cinese della famosissima università cinese sedeva di fronte a un gruppo di nuovi studenti. Di fronte a lui c'era un grande vaso di vetro, trasparente e di colore verde, il tipo di vaso che alcuni usano per i fiori.
Il professore guardava gli studenti ma non diceva nulla. Ad un certo punto, si piegò verso destra; ai suoi piedi c'era un mucchio di petre grandi quanto un pugno. Prese una pietra e, molto attentamente, la fece cadere nell'apertura del vaso. Poi ne infilò un'altra e un'altra ancora, fin quando non ci fu spazio per altre pietre.
Si rivolse al gruppo e chiese: "Ditemi, il vaso è pieno ora?"
Il gruppo mormorò "Si, il vaso ora è pieno"
Il professore non disse nulla e si voltò verso sinistra: ai suoi piedi c'era un mucchio di sassolini: Ne prese una manciata e li versò attentamente nel vaso. Manciata dopo manciata, attorno alle pietre, finchè non entrarono più sassolini nel vaso.
Si voltò verso il gruppo e chiese "Ditemi, il vaso è pieno ora?"
Il gruppo rumoreggiò dicendo che si, ora sembrava che il vaso fosse pieno, forse.
Il professore non disse nulla e si voltò di nuovo verso destra. Ai suoi piedi c'era un mucchio di sabbia. Ne prese una manciata e la versò nel vaso. Attorno alle pietre e attorno ai sassolini, manciata dopo manciata, finchè non fu più possibile mettere altra sabbia nel vaso.
Si voltò verso il gruppo e chiese "Ditemi, il vaso è pieno ora?"
Ci fu solo silenzio.
Il professore non disse nulla e si voltò di nuovo verso sinistra. Ai suoi piedi c'era una brocca d'acqua, la prese e versò delicatamente l'acqua nel vaso. La versò attorno alle pietre, ai sassolini, alla sabbia, finchè non ce ne entrò più.
Si rivolse al gruppo e chiese "Ditemi, ora il vaso è pieno?"
Regnò un silenzio ancora più profondo di quello precedente.
Il professore si voltò nuovamente verso destra. Su un piccolo foglio di carta blu c'era un mucchietto di sale fino. Ne prese un pizzico e lo sciolse nell'acqua contenuta nel vaso. Pizzico, dopo pizzico, attorno alla sabbia, ai sassolini, alle pitre, finchè non fu più possibile sciogliere sale nell'acqua.
Ancora una volta il professore si voltò verso il gruppo e chiese "Ditemi ora il vaso è pieno?"
Uno studente molto coraggioso si alzò e disse "No professore, non è ancora pieno".
Il prof. invitò poi gli studenti a riflettere sul significato della sua storia. Cosa significava? Come la interpretavano? Perchè il prof. l'aveva raccontata? E dopo qualche minuto il prof. ascoltò le loro riflessioni.
Ci furono tante interpretazioni quante erano le persone presenti.
Dopo aver ascoltato tutti gli studenti, il prof. si congratulò con loro, dicendo che non c'era da sorprendersi della molteplicità delle interpretazioni. In fondo, tutti loro erano individui unici, che avevano vissuto esperienze uniche, differenti da quelle degli altri. Le loro interpretazioni erano il semplice riflesso delle loro esperienze e delle specifiche e uniche prospettive attraverso cui vedevano il mondo.
In quest'ottica, nessuna interpretazione era migliore o peggiore delle altre. Il prof. volle poi sapere se il gruppo era curioso di sapere quale fosse la sua interpretazione che, naturalmente non era nè migliore nè peggiore delle altre.
"Oh, si" risposero incuriositi.
"Bene" disse," la mia interpretazione è semplicemente questa: qualunque cosa tu faccia, in qualuinque contesto, sii certo di mettere dentro per prime le pietre grandi, le cose importanti nella tua vita,
perché se lo riempi con le cose piccole, le cose di poco conto, non resterá piú spazio per le cose importanti."